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Protezione Civile

Corso per animatori: resoconto dell'esperienza

Ferrara 2 – 19 dicembre

INTRODUZIONE

Animatori per la protezione civileLa parte di corso, relativa alla formazione di volontari della Protezione Civile, tenuta a Ferrara dal 2 al 19 dicembre, è stata organizzata dalla sezione provinciale locale dell'associazione V.A.B. Vigilanza Antincendi Boschivi, che ha sede a Casaglia, un ameno paesino a 12 chilometri dalla città. La struttura, che era originariamente una scuola elementare, è oggi dotata di attrezzature e spazi che permettono un agevole svolgimento anche di attività in contesti residenziali. Essa è dotata di ampie sale, una cucina capace di garantire il servizio di un elevato numero di coperti e un importante area all'aperto. L'associazione opera nel campo della protezione civile da molti anni, ricoprendo funzioni fondamentali, nel quadro regionale, nell'organizzazione degli interventi in caso di emergenza. Rappresentante storico dell'associazione è Ilario Morandi, che ha ricoperto nel progetto le vesti di docente, approfondendo tutti i temi relativi a strutture e modalità d'intervento della Protezione Civile.

Nella medesima struttura di Casaglia trova anche sede, dal 1998, un gruppo teatrale denominato Instabile Urga. Il gruppo, che ha sviluppato nel tempo una propria ricerca teatrale poetica e di linguaggio, agisce principalmente nel settore del teatro di strada. Per teatro di strada intendiamo tutte quelle arti che trovano negli spazi aperti la loro migliore espressione. Nell'Instabile Urga gli attori sono tutti preparati trampolieri e abili giocatori con attrezzi infuocati. Accanto a questa specificità, essi hanno poi sviluppato altre abilità, di carattere meglio connesso all'animazione, come la manipolazione dei palloncini, il trucco facciale e il tatuaggio. I componenti del gruppo teatrale sono, infine, tutti volontari iscritti alla protezione civile e hanno costituito, nel lungo rapporto con l'associazione V.A.B., un nucleo operativo, espressamente dedicato agli interventi di animazione, disponibile ad entrare in azione in caso di emergenza. Tale nucleo è identificato coma la sezione animazione della V.A.B. Federico Toso, la persona incaricata di gestire le attività del corso, è direttore del teatro, attore e regista di molti spettacoli della compagnia, nonché uno dei fondatori storici del gruppo.

IL CORSO

Animatori per la protezione civileI partecipanti sono stati contattati e selezionati in compartecipazione con altre realtà di protezione civile, appartenenti al tessuto associativo della Provincia. Questa sinergia ha permesso di definire un gruppo di ben 17 volontari che si sono poi definiti, dopo la normale scrematura dei primi giorni, come un nucleo di 14 effettivi. I volontari maggiormente attivi sono stati quelli delle associazioni AGESCI di Porto Garibaldi e VAB di Ferrara e Voghiera. Tutti hanno garantito una costante partecipazione, con poche assenze registrate, nonostante la relativa lontananza della sede del corso per alcuni di loro.

Dal punto di vista metodologico abbiamo scelto di operare in tempi brevi e non diluiti, in modo da garantire la miglior continuità dell'impegno e in ragione della particolarità delle materie. Esse richiedono infatti tempo ed esercizio costante, soprattutto nella fase del primo apprendimento. Questo ha significato programmare turni di corso anche di 8 ore giornaliere, sfruttando appieno quasi tutti i fine settimana di dicembre. Un calendario così organizzato è stato possibile anche in virtù del fatto che la struttura di Casaglia è stata in grado di provvedere alla fornitura del vitto per gli allievi, agevolando, in questo modo, la partecipazione di tutti.

Le materie del corso sono state: introduzione alla protezione civile, alle sue strutture e alle modalità d'intervento, psicologia delle emergenze, tecniche del teatro di strada (trampoli, fuoco, face painting, tatuaggi, sculture di palloncini...), tecniche di animazione, rudimenti di scelta e utilizzo del costume, training teatrale e studio del corpo espressivo, composizione e montaggio di sequenze da esibizione.

Per quasi tutte le attività, legate all'apprendimento delle tecniche di camminata coi trampoli e di esibizione con il fuoco, il tempo clemente ci ha favorito, permettendoci di agire, pur se ben coperti, all'esterno della struttura. Il giardino, che circonda l'intero complesso, agevola le attività, in quanto offre una serie di strutture appositamente costruite per i corsi di formazione come, ad esempio, l'alto “trampoliodromo”. All'interno si sono invece tenute, ad una temperatura sicuramente più confortevole, tutte le lezione teoriche e le altre pratiche.

Nella pedana della sala grande del teatro è stata invece possibile la conduzione del laboratorio teatrale, che ha rappresentato il momento di più delicato confronto per i partecipanti. In esso, infatti, gli allievi hanno fatto esperienza del proprio corpo espressivo e, di conseguenza, dei limiti di questo. Si è trattato per molti versi della fase più importante del corso e quella che per noi ha determinato un salto. Pur nella consapevolezza che un giorno di “pedana” non è assolutamente sufficiente (soprattutto a fronte dell'esigenza che un attore ha di passare anni sul parquet per imparare a conoscere il proprio corpo), la lezione ha voluto permettere ai volontari di giocare con i propri limiti e, proprio di fronte a questi, proporre l'intuizione di cosa possa significare un approccio eticamente serio all'attività di performer.

Due parole vanno spese per le attività legate all'esibizione col fuoco. Si è trattato di imparare ad utilizzare “bolas” e “bastoni” infuocati, partendo dalla costruzione degli attrezzi, fino ad arrivare alla composizione di alcune proposte di sequenze per un'esibizione. Accanto a questa parte di tecniche è stato poi possibile insegnar loro le modalità di contatto col fuoco, di sputate (sempre di fuoco) e di spegnimento delle fiaccole accese nella cavità orale. Tutte tecniche legate alle performance dei fachiri.

Un'ultima parte fondamentale, prevista come tema di lezione a se stante e ripetuta nel corso dell'intera esperienza, è stata quella relativa alla sicurezza. Per creare un buon performer animatore occorre che questo abbia un approccio alla sicurezza più che mai maturo. In questo modo le indicazioni sono andate tanto nel senso delle istruzioni relative alla scelta dei materiali quanto in quello degli atteggiamenti consapevoli nei confronti di se stessi e degli altri, in un'ottica di performance pubblica.

ESITI E PROSPETTIVE

Animatori per la protezione civileGli allievi hanno palesato, in varie occasioni, la loro soddisfazione nel riuscire a padroneggiare, man mano che avanzavano nella pratica, gli elementi performativi oggetto del corso. In fase di valutazione finale hanno richiesto ai docenti la possibilità di poter proseguire tanto verso un approfondimento della formazione quanto verso la composizione di proposte d'intervento concreto. Al gruppo sono stati forniti tutti gli elementi per la composizione di un “kit” di pronto intervento animazione e le indicazioni su come integrarlo nel tempo.

In fase di presentazione del corso abbiamo comunicato le nostre intenzioni di riuscire a realizzare, nel giorno finale del corso, un vero e proprio intervento nel territorio. Si trattava di una proposta finalizzata ad esperire sul campo il passaggio tra il momento di preparazione e la realizzazione pratica di un'animazione. I volontari partecipanti hanno accolto con entusiasmo la proposta. Purtroppo la breve durata del corso, a fronte della varietà delle attività realizzate, non ha permesso di portare a compimento questa ulteriore esperienza. Abbiamo così rimandato l'intervento ad una più propizia occasione, anche se inizialmente solo nell'ambito simulativo di un'esercitazione.

Tutti i volontari hanno dato la loro disponibilità ad intervenire in caso di necessità. All'occorrenza si sono dunque dichiarati pronti a partire.

Animatori per la protezione civile
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